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F.A.Q.

APPI Associazione Professionisti Pilates in Italia è un’associazione di categoria inserita dal 2019 nell’elenco MIMIT delle associazioni ex legge 4/2013. L’associazione rilascia, dopo un’attenta analisi della documentazione richiesta, attestazioni di qualità e qualificazione professionale dei servizi prestati con cui APPI dichiara verso i cittadini ed i committenti delle prestazioni di aver verificato le competenze del professionista. APPI, anche attraverso l’iscrizione a Confcommercio Professioni, partecipa ai principali tavoli istituzionali al fine di tutelare la figura del professionista di Pilates.

Essere parte di APPI permette numerosi vantaggi:

– sentirti parte di una community di professionisti;

– qualificare la professione;

– essere presente sull’unico registro di insegnanti professionisti di Pilates in Italia ai sensi della legge 4/2013;

– essere aggiornato sulla disciplina, sul settore e su tutte le tematiche che riguardano la professione;

– partecipare gratuitamente agli APPI DAYS per un confronto con le diverse scuole ed altri insegnanti;

– assicurazione a tariffe agevolate;

– avere supporto fiscale e burocratico gratuito per la propria attività.

– avere una maggiore consapevolezza da parte dei datori di lavoro e degli utenti in generale come insegnante che risponde a standard professionali approvati a livello nazionale ed internazionale.

Per poter rilasciare attestazioni di qualità e qualificazione professionale, APPI, come previsto dalla legge 4/2013, ha creato in regime di autoregolamentazione standard qualitativi professionali che corrispondono a standard internazionali anche riconosciuti dalla NPCP. Sono pertanto ammissibili solo insegnanti che rispondono a questi standard e che s’impegnano nella formazione permanente, nell’avere un’assicurazione rct professionale e attestati di primo soccorso.

Perché è un obbligo della legge 4/2013 all’articolo n.7 e fa riferimento alle garanzie che l’associazione da all’utente rispetto al servizio prestato dal professionista.

Si, le scuole internazionali fondatrici rispondono agli standard qualitativi dell’art. 11 del regolamento interno.

Alcune scuole, specialmente internazionali, non hanno ancora effettuato la procedura di approvazione per la difficoltà burocratica connessa all’approvazione.

La legge 4/2013 impone al professionista l’obbligo della formazione permanente. Ciò è una garanzia per l’utente della prestazione professionale. APPI permette ai propri soci di partecipare gratuitamente al convegno annuale e a webinar tecnici attraverso cui poter accumulare i crediti formativi. I soci possono inoltre partecipare ad aggiornamenti presso tutte le scuole nazionali approvate e scuole fondatrici per accumulare i crediti utili al rinnovo.

Gli APPI DAYS sono l’opportunità che l’associazione dà a tutti i soci di acquisire gratuitamente crediti formativi. Si tratta di un’occasione unica per conoscere approcci diversi alla disciplina e mettere a confronto professionisti di diversa estrazione. Gli APPI DAYS rappresentano anche l’unico evento di Pilates in Italia che riunisce le maggiori scuole di formazione ed i maggiori produttori di attrezzature.

La partecipazione agli APPI DAYS per gli insegnanti di Pilates non ancora soci prevede un contributo totale di 200 euro.

La quota associativa APPI è annuale (da gennaio a dicembre) dunque anche la tessera associativa e l’attestazione di qualità e qualificazione professionale hanno valenza annuale.

L’uso dell’attestazione in periodo di sospensione dall’iscrizione all’associazione è considerato un illecito disciplinare ai sensi dell’articolo 11 del codice deontologico.

Gli albi nazionali sono collegati alle professioni regolamentate e ordinistiche, come ad esempio i medici, gli avvocati, i commercialisti. La nostra è una professione non organizzata ai sensi della legge 4/2013 grazie all’inserimento di APPI nel registro MIMIT Ministero delle imprese e del Made in Italy. Grazie a ciò esiste il Registro APPI che è l’unico Registro Italiano dei Professionisti Pilates, qualunque altro albo non è considerabile idoneo ad identificare il professionista di Pilates.

La direttiva Europea sulle qualifiche professionali (che in Italia è stata recepita dal decreto legislativo 206 del 2007) considera regolamentate le professioni che riguardano particolari attività che possono essere esercitate solo in possesso di determinati titoli, certificati e abilitazioni.

Le professioni regolamentate si dividono in professioni organizzate in ordini, albi o collegi (come, ad esempio, avvocati, architetti, ingegneri, medici) e professioni iscritte ad elenchi in base ai quali la legislazione regolamenta la professione (come ad esempio le guide turistiche).

in Italia le attività professionali regolamentate sono più di 150 e sono inserite in un apposito elenco notificato alla commissione europea.

Sono tutte le professioni non organizzate in ordine o collegi disciplinate dalla legge 4 del 2013.

La professione dell’insegnante di Pilates, e quindi tutti i professionisti che sono iscritti all’associazione APPI, rientrano nelle attività professionali non regolamentate e soggette alla legge 4 del 2013.

Le professioni non organizzate (o non regolamentate) sono quelle che vengono esercitate senza un obbligo specifico di appartenenza ad un ordine o albo professionale. In altre parole, non è necessario essere iscritti ad un ente di vigilanza o ad un albo per svolgere queste attività. Queste professioni riguardano principalmente lavori intellettuali che non hanno implicazioni sanitarie, giuridiche, fiscali o di sicurezza pubblica.

Gli albi nazionali sono collegati alle professioni regolamentate e ordinistiche, come ad esempio i medici, gli avvocati e i commercialisti.

La nostra è una professione non organizzata ai sensi della legge 4/2013 grazie anche all’inserimento di APPI nel registro MIMIT (Ministero delle imprese e del Made in Italy).

APPI non ha il vincolo di rappresentanza esclusiva e l’iscrizione è su base volontaria ma, al momento, il Registro APPI è l’unico registro italiano dei professionisti di Pilates. Qualunque altro albo non è considerabile idoneo ad identificare il professionista di Pilates.

La legge 4/2013 introduce per la prima volta in Italia una disciplina organica di tutte le professioni:

      1. non organizzate in ordini (albi) e collegi,
      2. non iscritte in elenchi nazionali tenuti dai Ministeri di riferimento,
      3. diverse dalle attività e mestieri artigianali, diverse dalle attività commerciali e di pubblico esercizio,
      4. che non siano professioni sanitarie.

L’obiettivo della legge 4/2013 è costituire un sistema trasparente e concorrenziale che valorizzi le competenze professionali offrendo visibilità e riconoscibilità alle attività e ai professionisti non regolamentati. La legge fornisce dignità e valore alla professione consentendo l’esercizio della stessa in forma associata, societaria, cooperativa e naturalmente in forma individuale o nella forma del lavoro autonomo dipendente.

L’elenco professioni non regolamentate è fornito dal MIMIT a mero scopo informativo. La legge regolamenta anche le caratteristiche e i requisiti per la costituzione delle associazioni professionali, come APPI, cui dà la possibilità di autoregolamentarsi.

È dunque importante per i professionisti di Pilates che, attraverso l’iscrizione ad APPI, possono richiamare la legge 4/2013 per l’esercizio della loro professione.

Le associazioni non hanno vincolo di rappresentanza e l’iscrizione alle stesse è su base volontaria.

NO, non è necessaria un’abilitazione perché l’abilitazione è propria delle professioni regolamentate (attività ordinistiche) e consiste in un esame di natura pubblica.

L’abilitazione è il processo attraverso il quale un professionista ottiene il riconoscimento legale per esercitare una determinata professione ordinistica. In altre parole, l’abilitazione attesta che il professionista ha superato gli esami di stato o soddisfatto i requisiti necessari per praticare una specifica attività lavorativa. Ad esempio, per diventare avvocato, un aspirante deve superare l’esame di abilitazione alla professione forense. Una volta superato l’esame, l’aspirante avvocato ottiene l’abilitazione e può iscriversi all’Ordine degli Avvocati per esercitare la professione.

L’attività del professionista di Pilates è ascrivibile alle professioni non ordinistiche; dunque, l’esercizio della professione è libero e non soggetto ad abilitazione.

La parola certificazione, utilizzata ancora nel settore Pilates in Italia, nasce da un errore linguistico, dovuto alla traduzione letterale della parola inglese “certified” utilizzata negli Stati Uniti per qualificare gli insegnanti di Pilates. Nel nostro paese una certificazione viene rilasciata solo da una parte terza. Pertanto, affermare il rilascio o l’ottenimento di una certificazione a seguito di un corso di formazione di Pilates è improprio poiché manca la descrizione della regolamentazione della figura professionale dell’insegnante di Pilates all’interno di una norma tecnica.

Nell’ambito dell’autoregolamentazione secondo la legge 4/2013 ci sono due sistemi di qualificazione:

1: l’attestazione di qualità e qualificazione del servizio professionale (rilasciata dalle associazioni di categoria e quindi anche da APPI);

2: la certificazione di conformità alla norma tecnica UNI (su cui APPI sta lavorando nel gruppo di lavoro istituito presso UNI).

Pertanto attualmente nessun ente di formazione in Italia può rilasciare nel settore Pilates certificazioni, né tantomeno diplomi che sono appannaggio esclusivo di un’autorità pubblica, ma solo attestati.

UNI è l’ente nazionale di normazione. Un’associazione privata senza scopo di lucro riconosciuta dallo Stato e dall’Unione Europea che da quasi 100 anni elabora norme tecniche volontarie in tutti i settori industriali, commerciali, di servizi ed ora anche per le professioni.

La norma tecnica UNI individua i requisiti, le competenze, le modalità di esercizio dell’attività e le modalità di comunicazione verso l’utente in conformità al quadro europeo delle qualifiche EQF. Inoltre, permette di ottenere una certificazione di conformità rilasciata da enti di certificazione accreditati.  L’ente italiano di accreditamento nonché l’unico organismo autorizzato dallo Stato italiano a svolgere attività di accreditamento è ACCREDIA.

No, hanno la possibilità di iscriversi ad APPI tutti i professionisti di Pilates che operano sul territorio italiano e che hanno seguito un percorso professionale di  Pilates che comprende corsi di durata minima di 450 ore in minimo 2 anni, comprensivi di ore di tirocinio, osservazione, pratica d’insegnamento e allenamento.

Crediamo fortemente che il professionista di Pilates debba avere alle spalle un percorso di formazione qualificato. L’intero percorso ed il livello di esperienza dei docenti delle scuole approvate da APPI sono in linea con gli standard qualitativi indicati nel regolamento (che sono in linea con gli standard applicati a livello internazionale).

L’elenco delle scuole approvate è pubblicato sul sito di APPI, alle quali si aggiungono anche le scuole internazionali fondatrici dell’associazione stessa.

In linea con la legge 4/2013, APPI garantisce la formazione permanente dei propri associati. La formazione di tutte le scuole approvate e delle scuole fondatrici è riconosciuta quale formazione permanente dei professionisti di Pilates. Inoltre, APPI offre momenti di incontro via webinar, nonché un convegno nazionale annuale, gratuiti per tutti i soci.

No. Per molto tempo l’attività di Pilates è stata gestita erroneamente all’interno delle attività sportive. Nel 2017 lo stesso CONI ha pubblicato l’elenco delle attività sportive in cui non viene compreso il Pilates.

Nonostante tante associazioni abbiano continuato a gestire il Pilates quale attività di tipo sportivo, dal punto di vista normativo non ci sono riferimenti ad un inquadramento del Pilates nel mondo sportivo, mentre come sappiamo il professionista di Pilates è un professionista non ordinistico ai sensi della legge 4/2013.

Con l’introduzione della recente riforma dello sport (legge36/2021 aggiornata a luglio 2023) il non poter gestire l’insegnamento del Pilates all’interno del mondo sportivo è ancora più evidente.

Pertanto, per gli insegnanti non è necessario essere iscritti al CONI per poter svolgere attività professionale di Pilates, così come non è necessario avere il tesserino tecnico CONI rilasciato da un ente sportivo per insegnare Pilates nelle palestre poiché il professionista può operare come lavoratore autonomo.Con quale codice ATECO è possibile al momento aprire uno studio di Pilates?

Attualmente il codice ATECO più adatto è 960909 relativo ad attività di servizi alla persona, non legata ad un’attività di tipo sportivo. In un prossimo futuro prevediamo l’introduzione di un codice ATECO ad hoc che distinguerà sia il professionista di Pilates sia lo studio di Pilates.

L’attività di Pilates non si può collocare all’interno di un’attività sportiva in senso stretto perché, pur comprendendo un’attività motoria, il Pilates non è inserito nel registro del CONI. Il Pilates proviene dalle idee e dal pensiero di una persona che è realmente esistita e che ha creato un sistema di movimento e dei macchinari specifici. I principi filosofici ed etici riconosciuti da J.H. Pilates sono molto simili a quelli condivisi dallo yoga e dal thai chi, condividendone inoltre gli obiettivi olistici e di non competitività. Il Pilates è una disciplina filosofica che i professionisti di Pilates hanno il dovere di rispettare e tramandare.

Il lavoro di relazione e di confronto a livello istituzionale che sta portando avanti APPI è silenzioso ma costante e prezioso per tutelare, valorizzare e soprattutto garantire il futuro alla professione.

APPI è una’associazione su base volontaria e non ha vincolo di rappresentanza esclusiva. Rappresenta i professionisti iscritti, ma sta operando per la tutela di tutti i professionisti, anche i non associati.

APPI è garante per gli utenti della qualità e qualificazione professionale dei propri soci. Il cliente si fida e sempre più spesso si affida al registro pubblicato sul sito di APPI nella scelta del professionista e dello studio di Pilates.

Sostenere l’unica associazione di categoria di riferimento e riconosciuta a livello ministeriale significa:

  • essere parte integrante dell’unica organizzazione che sta lavorando proattivamente per il futuro della professione;
  • contribuire ad un reale cambiamento senza aspettare passivamente che arrivi un futuro migliore che potrebbe non arrivare senza un fattivo impegno comune;
  • disegnare il futuro della professione in prima persona senza aspettare che altri lo definiscano a loro modo;
  • valorizzare le proprie competenze ed il proprio percorso professionale distinguendosi dal dilettantismo.

Confcommercio è la Confederazione Generale Italiana delle Imprese, delle Attività Professionali e del Lavoro Autonomo.

È una forma aggregativa di Associazioni in settori differenti e rappresenta il lavoro autonomo professionale non regolamentato, un mondo variegato di professioni che fanno riferimento alla legge 4/2013.

Confcommercio Professioni ha anche una declinazione territoriale che rappresenta i professionisti nei tavoli con le istituzioni a livello regionale, provinciale e comunale.

Confcommercio Professioni offre un kit di servizi e convenzioni in vari ambiti: energetico, automotive, accesso al credito, assicurativo, trasporti, telefonia. I soci APPI possono tesserarsi con le sedi regionali di Confcommercio Professioni per usufruire dei servizi da loro erogati.