Il corpo non finisce alle caviglie
IL CORPO NON FINISCE ALLE CAVIGLIE
di Maximilian Stohr
Direttore Atelier Pilates
La prima frase che sentii da Ron Fletcher, mio Maestro ed allievo diretto di Joseph Pilates, fu: “The body doesn’t finish at ankles!”, ovvero “Il corpo non finisce alle caviglie”. Questo fu il suo modo per sottolineare che i piedi sono la parte del corpo più trascurata, mentre i piedi sono importanti e devono essere curati.
I piedi sono le nostre estremità in diretto contatto con il terreno, sostengono il peso del corpo, permettono di camminare e sono considerati il nostro “secondo cuore”. La forza di gravità ci tiene ancorati a terra per mezzo dei piedi che dimostrano la nostra stabilità, sono le nostre radici e, infine, hanno un ruolo fondamentale per il nostro sostegno e la nostra postura.
Anche la salute dei piedi è un tema di grande rilevanza, ma spesso sottovalutato. I piedi, infatti, sono essenziali per la circolazione venosa e linfatica poiché camminando, il piede deve adattarsi al terreno e così facendo funge da pompa meccanica per il ritorno venoso.
I piedi hanno una serie di muscoli che non muoviamo mai, perché immobili nelle nostre scarpe o chiusi dalla forza elastica delle calze. Ciò porta a diversi problemi molto comuni che colpiscono i piedi come alluce valgo, fascite plantare, unghia incarnita, ipercheratosi (calli e duroni), piede dell’atleta, onicomicosi, verruche, dita a martello.
Inoltre, la maggioranza delle persone ha un appoggio irregolare del piede a terra. Facendo una media dei miei allievi dal 2007, data di apertura del mio studio, ad oggi, almeno l’85% di essi consuma l’esterno della scarpa. Un 10% l’interno (spesso coincide con il piede piatto) ed un 5% la parte posteriore.
Questa errata distribuzione del peso corporeo sul piede lo fa lavorare male e di conseguenza tutto il resto del corpo (caviglia, ginocchio anca e la colonna fino alla testa) agisce per compensazione e dunque si rischia di fare danni ovunque. Ne va da sé la necessità di lavorare bene i piedi e le caviglie in maniera allineata.
Oggi nel Pilates si può fare un buon lavoro per i piedi usando il Reformer e la Wunda Chair, ma bisogna sapere che Joseph Pilates aveva inventato due attrezzi per il lavoro esclusivo del piede: il FOOT CORRECTOR ed il TOE CORRECTOR.
Joseph Pilates era più che convinto che i piedi potessero essere allenati e migliorare compreso il cosiddetto “piede piatto”. Il suo primo attrezzo dedicato ai piedi si chiamava “Apparecchio per l’eliminazione o miglioramento dei difetti della gamba e piede”, oggi conosciuto come Foot Corrector. Joe ricevette il rilascio del brevetto in Germania nel maggio del 1923, quindi, questo è stato di sicuro il suo primo attrezzo.
Se il Foot Corrector è un attrezzo per tutto il piede, il Toe Corrector è invece dedicato specificatamente alle dita, sia dei piedi sia delle mani.
Negli archivi fotografici di Joseph Pilates, ci sono foto dove Joe dimostra come si usa il Toe Corrector, così come lo usa anche nelle dita delle mani (Finger Exercizer). Il piccolo attrezzo viene chiamato anche con altri nomi: Toe Exercizer, Toe Gizmo e Toe Stretcher. Di questo apparecchio non vi è alcun brevetto ed è semplicemente sostituibile con un buon elastico come faceva ad esempio Romana Kryzanowska che utilizzava l’elastico dei broccoli. Oggi si può aggiungere come opzione il braccialetto di silicone.
Ricordate dunque che non esiste il solo Reformer, ma anche una vasta gamma di attrezzi che Joe inventò per lavori specifici. ampliate la vostra conoscenza della disciplina e scoprite quanto questi due attrezzi possano aiutare la salute dei piedi.