Quantità vs. qualità

Uno studio di Pilates con i principali attrezzi

Quantità vs. qualità

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QUANTITÀ VS. QUALITÀ

di Jolita Trahan
Direttrice Pilates Network, M.Ed. NCPT
Presidente consiglio direttivo NPCP

Adesso tocco un argomento che forse sarà un pochino controverso: come possiamo giustificare lezioni sul Reformer con grandi gruppi (più di sei persone)?
Dove sono andati a finire i sei principi della tecnica: Controllo, Concentrazione, Precisione, Respirazione, Fluidità, Ricerca del baricentro?
Qualche giorno fa mi è apparso sul mio feed social un video di una lezione per “boys”. C’erano almeno 10 ragazzi di circa 18 anni d’età a fare una lezione (esito a chiamarla così vista la totale mancanza didattica) sul Reformer che sembrava una dimostrazione di tutti gli errori da evitare. Carola Trier, una degli Elders, allievi diretti di Joseph H. Plates, diceva che l’attrezzo dovrebbe essere il partner di ballo. Questa metafora mi fa pensare a un movimento armonico. Questi ragazzi in pieno sviluppo di testosterone sembravano voler fare a cazzotti con le molle, come in una lotta per vedere chi vince.

È chiaro che sto usando un esempio estremo, ma lo scopo è di porvi la domanda: stiamo sacrificando la qualità del nostro lavoro per trarre solo profitti economici? Senza dubbio le lezioni di grandi gruppi sul Reformer sono più redditizie rispetto alle sedute individuali. E vi porgo un’altra domanda: stiamo facendo danni alla reputazione della nostra professione a lungo termine? Delle volte arrivano persone nel mio studio che raccontano di essersi fatte male partecipando a una di queste lezioni dove erano così in tanti che era impossibile per l’istruttore tener d’occhio ogni partecipante.

Mi sono avvicinata al Pilates 25 anni fa nell’epoca in cui la disciplina era poco conosciuta. Per me l’enfasi è sempre stata sul guidare il cliente verso una connessione più profonda del suo corpo. La parola Contrology aveva un significato vero. Carola Trier diceva: «Contrology means the mind and body work together», cioè Contrology significa che la mente e il corpo lavorano insieme.  Mi sono innamorata di questo lavoro proprio per i risultati ottenuti e il feedback positivo dei clienti. Rendersi conto di avere uno strumento che permette alle persone di stare meglio, di ottenere benefici tangibili nella qualità della loro vita quotidiana, di correggere compensazioni muscolari e ritrovare mobilità mi ha sempre riempito di soddisfazioni e mi ha dato la motivazione di continuare a studiare per arricchire il mio bagaglio professionale.

La frase attribuita a Joseph Pilates «non ha importanza ciò che fai, ma come lo stai facendo» è un buon motto per determinare il modo in cui le lezioni vengono proposte. Ben vengano le lezioni di gruppo sui grandi attrezzi, ma prestando attenzione al risultato finale. Controllo. Precisione. Qualità di movimento. In poche parole, Pilates. Ricordando sempre quanto affermava Eve Gentry, altra Elder: «Pilates is not a series of exercises. Pilates is a concept. It’s a philosophy». Il Pilates non è una serie di esercizi. Il Pilates è un concetto. È una filosofia.