Ho avuto la fortuna di studiare a New York con questa grandissima maestra e mi piace ricordarla con piccoli preziosi particolari, ancora così vivi nella mente, che conservo gelosamente nel cuore.
Romana Kryzanowska era una donna minuta, ma di un carisma unico. Una piccola diva con sorriso e occhi dolcissimi, ma che nascondevano un’enorme forza e un temperamento di ferro.

Con lei poche parole perché bastava uno sguardo o che puntasse un dito per correggerti e farti capire tutto. E quando non era contenta di ciò che stavi facendo ti fermava, dimostrava l’esercizio e diceva: «guarda come si fa» e questa era per noi la migliore correzione perché si aveva la possibilità di vedere questa piccola fortissima donna all’opera.
Ma a volte, quando qualcosa non ci riusciva, diceva: «You can’t do it? Get it out and go on». Non ci riesci? Lascia perdere e vai avanti!

Con lei niente moine, niente storie e niente movimenti inutili. Energia e precisione erano le parole d’ordine, perché questa per lei era la vera essenza del Pilates, esattamente come lo era per Joseph.
Spesso le sentivo dire la frase: «Just move, do it! Do it! Do it!» perché certo lei non si perdeva in chiacchiere e da noi voleva impegno e disciplina.
La sua presenza si palpava e quando c’era lei non volava una mosca.

Ci ha insegnato una cosa molto importante, cioè il grande rispetto per questa arte che è il Pilates.
Fare lezione con Romana, inoltre, ti dava costantemente la sensazione di far parte della storia del Pilates perché mentre insegnava raccontava spesso di Joseph, di come lui eseguiva o insegnava quel dato esercizio e alla fine ti sembrava di aver fatto lezione anche con lui.

Io la ricordo così, senza troppe parole e immensamente grata per quello che mi ha lasciato.

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